GINECOLOGIA FIORILLO & PALESE
“Non arrenderti mai, perché quando pensi che sia tutto finito, è il momento in cui tutto ha inizio.”
Jim Morrison
Si definisce “infertile” una coppia che non riesce ad ottenere una gravidanza dopo 12 mesi di rapporti sessuali continuativi e non protetti. È “sterile”, invece, una coppia che è impossibilitata a concepire a causa di una condizione fisica permanente che colpisce uno o entrambi i partner.
Circa il 20% delle coppie giovani hanno problemi riproduttivi e di queste il 4% è sterile.
Oggi la causa più frequente di infertilità è l’età materna. Molte giovani coppie tendono a rimandare la nascita del primo figlio, prevalentemente per motivi lavorativi ed economici, senza avere la consapevolezza che la fertilità e in particolare la fertilità della donna si riduce progressivamente dopo i 35 anni ed è molto bassa oltre i 40 anni.
Consigliamo di rivolgersi al ginecologo se si prova ad avere una gravidanza senza successo da oltre sei mesi, soprattutto se la donna ha più di 35 anni o se ha subito interventi chirurgici ginecologici, se la menopausa materna è stata precoce, se i cicli sono irregolari, se c’è una storia di ripetute infezioni, endometriosi o ancora se la paziente è affetta da patologie metaboliche (obesità, diabete) o immunitarie (tiroiditi, malattie autoimmuni).
Il ginecologo dapprima effettua una valutazione diagnostica anatomo-funzionale di entrambi i partner. Successivamente, individuata la causa dell’infertilità, propone un percorso terapeutico personalizzato, il cui livello di complessità aumenta gradualmente. Inizialmente, quando possibile, interviene in modo semplice e naturale per favorire il concepimento, proponendo, solo quando necessari, trattamenti farmacologici o chirurgici. Nel caso di ripetuti insuccessi o se ci sono specifiche indicazioni propone le tecniche di riproduzione assistita, scegliendo sempre le più semplici, le meno invasive, le meno rischiose e le più efficaci possibili.
Consiste in un colloquio, durante il quale si analizzano le problematiche della coppia e si programma un percorso diagnostico-terapeutico.
Consiste in un esame clinico dell’apparato genitale femminile eseguito dal ginecologo per diagnosticare le disfunzioni e le patologie genitali.
Consiste in un prelievo citologico sul collo dell'utero, come il pap test, effettuato per individuare le alterazioni e prevenire l’insorgenza di tumori, ma oltre ad essere più sensibile è in grado di rivelare la presenza di un’infezione da papilloma virus.
Consiste in un esame indolore che il ginecologo effettua per verificare la presenza di infezioni vaginali e mettere in atto una terapia adeguata.
Consiste in un test genetico per individuare la presenza di batteri patogeni o di disbiosi della cavità uterina. Un microbioma endometriale alterato può ostacolare l'impianto della gravidanza e aumentare il rischio d’aborto.
Consiste in un esame effettuato con gli ultrasuoni per via vaginale, che consente di osservare l’apparato genitale femminile in tri-dimensionale, consentendo di escludere la presenza di anomalie, in particolar modo della cavità uterina.
È un esame diagnostico ambulatoriale eseguito da un ginecologo esperto, che consente l’esame della cavità uterina e piccoli interventi chirurgici (biopsia). Si esegue con un sottile endoscopio (di circa 3 mm) che viene inserito attraverso la vagina e il collo dell’utero accompagnato da un flusso di acqua sterile, che facilita l’introduzione dello strumento e dilata la cavità uterina. Si consiglia a completamento degli esami diagnostici o in caso di patologie già accertate.
Consiste in una serie di ecografie (minimo 3), effettuate dal 5-7 giorno del ciclo, che hanno lo scopo di controllare se la crescita del follicolo e l’ovulazione avvengono in maniera regolare.
Consiste in una ecografia trans-vaginale tri-dimensionale effettuata, durante i primi giorni del ciclo (3-6 giorno del ciclo), per contare il numero di follicoli presenti nell’ovaio (conta follicolare) e calcolare il volume ovarico. Contemporaneamente vengono dosati i markers della riserva ovarica (Follicular Stimulating Hormone ed Anti Mullerian Hormon). L’indice di riserva ovarica, così calcolato, può essere utile nella valutazione della potenziale fertilità della donna.
Consiste in un esame ecografico transvaginale, durante il quale si inserisce in utero un sottile catetere sterile attraverso cui si inietta un piccolo quantitativo di aria e soluzione fisiologica. Il regolare passaggio attraverso le tube esclude l’occlusione tubarica. E’ un esame innocuo con un’accuratezza dell’85%.
Consiste in un esame clinico dell’apparato genitale maschile eseguito dal andrologo / urologo per diagnosticare e trattare i disturbi della sfera genitale e sessuale.
Consiste in un esame effettuato con l'impiego degli ultrasuoni, che consente di osservare l’apparato genitale maschile e di diagnosticare la presenza di eventuali anomalie, prima fra tutte il varicocele, una disfunzione caratterizzata da dilatazione delle vene testicolari che colpisce il 15-20% della popolazione maschile e causa, nel 40% dei casi, problemi di fertilità.
Consiste in un esame del liquido seminale che valuta principalmente il numero degli spermatozoi, la loro forma, la loro vitalità e la loro motilità.
Consiste in un esame del liquido seminale valutato secondo le linee guida dell’Organizzazione Mondiale di Sanità (WHO) e consiste nello Spermiogramma di base, Spermiocoltura con Antibiogramma, Test di Percoll,Test di frammentazione del DNA con Halo Test, Test di agglutinazione mista (Mar-test).. Il liquido seminale così esaminato, può essere utile nella valutazione della potenziale fertilità dell’uomo.
Consiste in una valutazione medica specialistica che ha lo scopo di individuare la presenza di disturbi ormonali e metabolici.
Consiste in un esame clinico e strumentale delle mammelle.
Consiste in un colloquio con un medico specialista in scienze dell’alimentazione, con lo scopo di individuare e correggere le cattive abitudini alimentari e tracciare un percorso nutrizionale individuale e personalizzato.
Consiste in un colloquio con uno psicologo / psicoterapeuta che ascolta la paziente e le sue problematiche e suggerisce un piano di interventi.
Consiste nell’analisi di alcuni geni o tratti di essi associati all’infertilità.
Consiste in un colloquio con un genetista che valuta il rischio di trasmissione ai figli di eventuali anomalie genetiche.
Consigliato alle coppie che ricercano una gravidanza da circa un anno, in particolar modo se la donna ha più di 35 anni.
Consigliato alle donne che hanno avuto due o più aborti spontanei.
Consigliato alle donne e/o agli uomini che hanno deciso di crioconservare gli ovociti o gli spermatozoi nel caso di malattie che possono compromettere la capacità riproduttiva o nel caso in cui si intende procrastinare il concepimento per motivi sociali.
L’infertilità, secondo l’Organizzazione Mondiale della Salute (OMS), è l’incapacità a concepire dopo un anno di rapporti regolari e non protetti. L’infertilità secondaria è l’incapacità a concepire dopo già aver avuto dei figli.
La sterilità invece è l’incapacità a concepire per una patologia irreversibile o dopo aver affrontato un percorso terapeutico mirato e completo conclusosi con un insuccesso.
L’infertilità dipende nel 40% dei casi da cause maschili, nel 40% da cause femminili e nel 20% da entrambi. L’età, lo stile di vita, la sedentarietà, l’uso di droghe e alcool, l’utilizzo ripetuto di farmaci, il fumo, lo stress, l’inquinamento ambientale e le infezioni sessualmente trasmesse sono alcuni tra i principali fattori di rischio capaci di influenzare la salute riproduttiva.
Nelle donne questi fattori causano alterazioni ormonali e ovulatorie, provocano occlusione tubarica e contribuiscono all’insorgenza di patologie uterine come fibromi ed endometriosi.
Negli uomini particolari alcuni stili di vita (uso di pantaloni troppo stretti, uso frequente della moto) causano l’insorgenza di patologie come il varicocele, i processi infiammatori alterano il liquido seminale e riducono il numero degli spermatozoi, mentre alcune patologie come la sindrome metabolica e il diabete causano riduzione dei livelli di testosterone.
Nella maggior parte dei casi non causano effetti collaterali, alcune pazienti avvertono qualche disturbo come sensazione di gonfiore all’addome e al seno, stanchezza, ritenzione idrica alle gambe, lievi mal di testa.
L’inseminazione artificiale è un procedimento di procreazione medicalmente assistita di facile attuazione (I livello). Essa prevede il monitoraggio della crescita e della maturazione dei follicoli poi, al momento dell’ovulazione, che può avvenire spontaneamente o dopo stimolazione farmacologica delle ovaie, si inserisce, con una cannula sottile, nell’utero della donna il liquido seminale precedentemente preparato.
Questa tecnica permette di aumentare le probabilità di fecondazione e di gravidanza perché permette di ridurre la distanza che separa l’ovulo dallo spermatozoo.
L’inseminazione artificiale è indicata nel caso di sterilità provocata da cause sconosciute, da disturbi dell’ovulazione della donna, da anomalie riguardanti il collo uterino, da soggetti affetti da alterazioni o carenze dello sperma scaturite da disturbi legati alla motilità.
La Fecondazione in Vitro è un trattamento di procreazione medicalmente assistita ad alta complessità (II livello). Essa prevede il concepimento dell’embrione al di fuori del corpo materno, in laboratorio, che solo in un secondo tempo viene trasferito in utero.
Per realizzare questo procedimento, si effettua una stimolazione ovarica controllata per ottenere un adeguato numero di ovuli da fecondare in vitro. Gli embrioni ottenuti saranno tenuti in coltura per qualche giorno, al termine dei quali verrà scelto l’embrione migliore che verrà trasferito in utero, mentre gli altri saranno congelati per essere riutilizzati in caso di insuccesso. Questo trattamento è indicato per:
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